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L’età dello smartphone

Alessandra Vitullo, ricercatrice per il centro Benessere Digitale e consulente per l’Istituto per la Cultura dell’Innovazione, è una delle autrici del report L’età dello smartphone.

Il report, si legge, vuole fornire «un’analisi dei predittori sociali dell’età di accesso al primo smartphone personale e delle sue possibili conseguenze nel tempo». Una delle domande che ci si pone più spesso, infatti, è: a che età un bambino può ricevere uno smartphone?

Solitamente gli esperti – soprattutto medici, psicologi, pedagogisti, ma anche scienziati sociali nel campo della comunicazione – non sono propensi a dare una risposta netta a questo tipo di domande: sono i genitori che devono rendersi conto di quando il proprio figlio, o figlia, è in grado di gestire il device. In generale, essi pongono di più l’accento sulle modalità di gestione familiare del dispositivo. Questo tipo di approccio è sicuramente condivisibile, visto che i genitori conoscono i propri figli e sanno valutare meglio di altri le loro esigenze e capacità.

Tuttavia, quale sia l’età appropriata per consegnare uno smartphone al proprio figlio rimane una domanda che non è del tutto eludibile spostando il focus sulle modalità del suo utilizzo. La presenza costante, la multifunzionalità dello strumento e il potenziale accesso alle informazioni non filtrate del web rendono la sua disponibilità un fattore discriminante, al netto delle diverse modalità di utilizzo.

Finora sono mancati nel dibattito pubblico dati che mostrino quali relazioni intercorrono tra le tempistiche di arrivo dello smartphone e una serie di indicatori di funzionamento sociale, biologico e psicologico dei ragazzi, specialmente nel lungo periodo.

Per leggere il report completo, clicca qui.

 

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